Maggio 2022

In crescita le vendite sul mercato interno e ancora di più le esportazioni. Cambiano le abitudini di consumo.

 

Cresce e prende nuove direzioni il mercato dell’agroalimentare biologico italiano. In aumento sono soprattutto le esportazioni del 2021 (anno terminante luglio) che mettono a segno un + 11% rispetto al periodo precedente e raggiungono i 2.907 mln di euro totali. Il dato – in linea rispetto all’export agroalimentare nel complesso (+10% gen-lug 2021-20) – può essere letto come attestazione del bio Made in Italy sui mercati internazionali, attestazione che trova conferma anche nella crescita di lungo periodo (+156% rispetto al 2009) e nella quota di export sul paniere Made in Italy (6% sull’export agroalimentare italiano totale).

A questi numeri si associano quelli del mercato interno che a luglio 2021 aveva raggiunto quota 4.573 mln di euro, di cui 3.872 destinati ai consumi domestici e oltre 700 mln di euro a quelli “away from home”, quest’ultimo in crescita del 10% sul 2020.
Il segmento “away from home”, che include la ristorazione collettiva e commerciale, i ristoranti e i bar specializzati bio e generalisti, ma anche agriturismi e altri pubblici esercizi, sarà oggetto di particolare attenzione nel corso di SANA 2022 che, con l’obiettivo di leggere e rispondere ai trend del mercato offrirà approfondimenti e momenti dedicati alle occasioni di consumo fuori casa, quali possono essere colazione e aperitivo.

Se il mercato interno cresce del 133% nel periodo 2021-2011, il canale di maggior peso è quello della distribuzione moderna che si attesta al 56% del totale per 2.153 mln di euro, in crescita del 2% nel periodo 2021-20. Cresce contestualmente il valore dei negozi specializzati bio che, con il loro 26%, sfiorano il miliardo di euro di vendite.

Sono d’altra parte sempre più numerose le famiglie che scelgono biologico e naturale: 23 milioni, con un indice di penetrazione dell’89%, quelle che hanno acquistato prodotti bio almeno una volta nell’ultimo anno, e ben il 54% degli intervistati se ne dichiara consumatore abituale. Tra le ragioni che orientano la composizione del carrello della spesa figurano con sempre maggiore incidenza il packaging e le produzioni sostenibili, oltre che l’attenzione a ingredienti nutrienti e sani.

 

Fonte: Osservatorio SANA-Nomisma 2021
 

 

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