Giugno 2022

Dal Piemonte al Lazio, sono molti gli interventi istituzionali volti a promuovere modelli virtuosi che limitino gli usi ludici e gli sprechi, di modo da destinare il più possibile l’utilizzo dell’acqua alla soddisfazione dei bisogni primari


Un piano “corale” di interventi e misure virtuose per far fronte alla siccità, balzata agli onori delle cronache da alcuni giorni e ormai da considerare a tutti gli effetti come una vera e propria emergenza nazionale. In tutta Italia, sono molti gli interventi già messi in campo su scala territoriale, e in particolare nelle regioni del Nord, maggiormente colpite dal fenomeno, per contrastare la carenza di risorse idriche conseguenza della scarsissima quantità di precipitazioni registrata negli ultimi mesi.


La parola d’ordine è limitare il consumo di acqua, razionalizzando gli utilizzi di modo da destinarli il più possibile verso finalità di tipo agricolo e alimentare, domestico e igienico. In un regime di scarsità sempre più preoccupante, l’obiettivo è privilegiare con forza i fabbisogni primari.


Per questo motivo, le varie amministrazioni intervenute per far fronte all’emergenza stanno ragionando su misure e modelli di comportamento che limitino al minimo gli sprechi, interrompendo per quanto possibile gli utilizzi “ludici” dell’acqua, cercando di porre misure restrittive più severe anche per la gestione di piscine, fontane, giardini e parchi pubblici, e provando a sensibilizzare i cittadini verso una maggiore oculatezza negli usi domestici.


Tra le Regioni e amministrazioni più attive in tal senso, spiccano il Piemonte e la Liguria, dove sono già state emesse svariate ordinanze in materia. Nella sola provincia di Torino, si contano circa 80 Comuni intervenuti ufficialmente per razionare l’uso dell’acqua.


Mentre in Emilia-Romagna, dove pure non mancano esempi virtuosi come una recente ordinanza emessa dal Comune di Bologna per proporre buone regole di risparmio idrico, la Regione ha dichiarato lo stato di crisi regionale, passo propedeutico alla richiesta dello stato di emergenza nazionale, accompagnando a questo intervento la pubblicazione di un’ordinanza rivolta ai Comuni, per indirizzarli verso azioni anti-spreco.


Scendendo più a sud, anche nel Lazio la Regione si è mossa in tal senso, con una lettera della Presidenza inviata a tutti i sindaci per chiedere l’adozione di provvedimenti preventivi finalizzati al risparmio idrico. La speranza, in questo caso, è di essersi mossi in tempo per scongiurare le misure particolarmente drastiche intraprese nel 2017, in concomitanza con un’altra siccità eccezionale. Tra le altre, la chiusura delle fontane pubbliche e l’utilizzo di autocisterne per l'approvvigionamento di acqua potabile in alcuni quartieri della capitale. 

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